Il bollitore per la produzione di acqua sanita-
ria è del tipo ad accumulo rapido in acciaio
vetroporcellanato, rivestito con schiuma di
poliuretano espanso e di capacità 80 litri.
L'alta efficienza di isolamento del bollitore li-
mita le perdite di irraggiamento riducendo i
costi di mantenimento a regime dell'acqua
calda sanitaria. In presenza di acque parti-
colarmente dure (durezza superiore ai
20÷25 °Fr) è consigliabile effettuare il trat-
tamento dell'acqua onde evitare eccessive
incrostazioni del preparatore, con conse-
guente diminuzione dello scambio termico.
2.3.4 Caratteristiche acqua
di alimentazione
L’acqua di alimentazione del circuito sanita-
rio e riscaldamento deve essere trattata in
conformità alla Norma UNI-CTI 8065. È op-
portuno ricordare che anche piccole incro-
stazioni di qualche millimetro di spessore
provocano, a causa della loro bassa con-
duttività termica, un notevole surriscalda-
mento delle pareti della caldaia con conse-
guenti gravi inconvenienti. È ASSOLUTA-
MENTE INDISPENSABILE IL TRATTAMENTO
DELL'ACQUA UTILIZZATA PER L'IMPIANTO
DI RISCALDAMENTO NEI SEGUENTI CASI:
– Impianti molto estesi (con elevati conte-
nuti d'acqua).
– Frequenti immissioni d'acqua di reinte-
gro nell'impianto.
– Nel caso in cui si rendesse necessario lo
svuotamento parziale o totale dell'im-
pianto.
2.4 ALLACCIAMENTO ALLA
CANNA FUMARIA
La canna fumaria ha una importanza fonda-
mentale per il funzionamento dell'installazio-
ne. Infatti, se non è eseguita con gli oppor-
tuni criteri, si possono avere disfunzioni nel
bruciatore, amplificazioni di rumori, forma-
zioni di fuliggine, condensazioni e incrosta-
zioni. La canna fumaria deve pertanto ri-
spondere ai seguenti requisiti:
– deve essere di materiale impermeabile e
resistente alla temperatura dei fumi e
relative condensazioni;
–
deve essere di sufficiente resistenza mec-
canica e di debole conduttività termica;
– deve essere perfettamente a tenuta per
evitare il raffreddamento della canna fu-
maria stessa;
– deve avere un andamento il più possibile
verticale e la parte terminale deve avere
una aspiratore statico che assicura una
efficiente e costante evacuazione dei
prodotti della combustione;
– allo scopo di evitare che il vento possa
creare attorno al comignolo delle zone di
pressione tali da prevalere sulla forza
ascensionale dei gas combusti, è neces-
sario che l'orifizio di scarico sovrasti di al-
meno 0,4 m qualsiasi struttura adiacen-
te al camino stesso (compreso il colmo
del tetto) distante meno di 8 m;
– la canna fumaria deve avere un diametro
non inferiore a quello di raccordo cal-
daia: per canne fumarie con sezione qua-
drata o rettangolare la sezione interna
deve essere maggiorata del 10% rispet-
to a quella del raccordo caldaia;
– la sezione utile della canna fumaria può
essere ricavata dalla seguente relazione:
S sezione risultante in cm
2
K coefficiente in riduzione:
– 0,045 per legna
– 0,030 per carbone
– 0,024 per gasolio
– 0,016 per gas
P potenza della caldaia in kcal/h
H altezza del camino in metri misurata
dall'asse della fiamma allo scarico
del camino nell'atmosfera. Nel di-
mensionamento della canna fumaria
si deve tener conto dell'altezza effet-
tiva del camino in metri, misurata
dall'asse della fiamma alla sommità,
diminuita di:
– 0,50 m per ogni cambiamento di
direzione del condotto di raccordo
tra caldaia e canna fumaria;
– 1,00 m per ogni metro di sviluppo
orizzontale del raccordo stesso.
2.5 MONTAGGIO MANTELLO “AR”
Il mantello e il pannello di comando sono for-
niti in singole confezioni di cartone a parte.
Nell’imballo del mantello si trova il sacchet-
to contenente i documenti della caldaia e la
lana di vetro già preparata per coibentare il
corpo in ghisa. Il montaggio dei componenti
del mantello va eseguito secondo la pro-
gressione di seguito riportata (fig. 5):
– togliere la piastra porta-bruciatore svi-
tando i quattro dadi di fissaggio;
– posizionare la lana di vetro (2), fissare il
pannello anteriore (3) con i dadi forniti a
corredo e rimontare la piastra porta-
bruciatore;
– fissare la staffa superiore (4) e inferiore
(5) alla testata posteriore con i dadi
inseriti sui tiranti;
– montare il fianco sinistro (6) e il fianco
destro (7) fissando la parte anteriore dei
fianchi al pannello anteriore (3) per mez-
zo dei piolini ad innesto;
– bloccare i fianchi alla staffa superiore e
inferiore con le otto viti autofilettanti for-
nite a corredo;
– fissare i due pannelli posteriori (8) e (9)
ai fianchi con le dieci viti autofilettanti for-
nite a corredo;
– montare il pannello anteriore (10) fissan-
dolo ai fianchi per mezzo dei piolini ad in-
nesto;
– montare il pannello di comando (11) inse-
rendo le due linguette inferiori del pan-
nello sugli scarichi ricavati sui fianchi e
fissarlo con due viti autofilettanti. Prima
di questa operazione è necessario svol-
gere i capillari dei due termostati e del
termometro introducendo le rispettive
sonde nella guaina (13), bloccando il tut-
to con la molletta ferma capillari data a
corredo;
– togliere il tappo (14) e avvitare la sonda
dell’idrometro con valvola di ritegno;
– completare il montaggio fissando il co-
perchio (12) ai fianchi.
4
P
S=K
√H
Fig. 5