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COME INDOSSARE L’AUTORESPIRATORE
L’autorespiratore può essere indossato sia all’asciutto sia in
acqua, e il subacqueo deve scegliere di volta in volta le proce-
dure più idonee a seconda delle circostanze. È indispensabile
venire addestrati durante un corso subacqueo al corretto indos-
samento dell’autorespiratore.
Nel caso di utilizzo di un giubbetto equilibratore (tipo jacket), gli
spallacci di quest’ultimo fungono da cinghiaggi per sostenere
l’autorespiratore, mentre il fascione addominale lo trattiene in
vita, coadiuvato da eventuali fibbie supplementari.
Nel caso invece di utilizzo di uno schienalino dotato di imbraca-
tura, due appositi cinghiaggi regolabili sostengono l’autorespira-
tore sulle spalle, mentre un cinghiaggio ventrale lo fissa in vita e
un ulteriore cinghiaggio inguinale impedisce che l’autorespirato-
re si sposti verso l’alto, interferendo con la testa del subacqueo.
USO DELL’AUTORESPIRATORE E VALUTAZIONE DEL
RISCHIO
L’uso dell’autorespiratore deve essere riservato a chi ha fre-
quentato e completato con successo un corso di addestramen-
to specifico, con l’ottenimento del relativo brevetto subacqueo.
Ciò nonostante prima di ogni utilizzo devono essere valutate
accuratamente le situazioni ambientali e psicofisiche del subac-
queo, rinunciando all’immersione qualora anche una sola condi-
zione risultasse essere a rischio. Fra le condizioni ambientali che
possono risultare rischiose, vanno annoverate anche le condi-
zioni del mare, la presenza di correnti, la temperatura dell’acqua
particolarmente bassa, la visibilità ridotta.
Fra le condizioni psicofisiche, uno stato di salute non perfetto, una
situazione di stress emotivo o fisico, la mancanza di allenamento,
la stanchezza, lo stato digestivo in seguito a ingestione di alimenti.
Non si dimentichi che se non ci si immerge da lungo tempo si è
molto più esposti ai rischi, a causa della perdita di tutti o parte
degli automatismi e delle tecniche apprese nei corsi.
I materiali di primissima qualità utilizzati nella fabbricazione degli
autorespiratori Cressi-sub e i trattamenti anticorrosivi cui vengo-
no sottoposti ne consentono un utilizzo in totale sicurezza.
Si ricorda che gli autorespiratori ad aria a circuito aperto sono
concepiti e collaudati per un utilizzo fino a 50 m. di profondità,
secondo la norma UNI EN 250, ma che le didattiche fissano in
40 m il limite delle immersioni sportive, senza effettuazione di
alcun tipo di lavoro subacqueo.
MANUTENZIONE E IMMAGAZZINAGGIO
Gli autorespiratori Cressi-sub vanno sciacquati in acqua dolce
dopo ogni utilizzo, ricordando di eliminare in seguito l’acqua pre-
sente nei raccordi, agendo sui volantini di apertura delle valvole
e facendo fuoriuscire una piccola quantità di aria compressa per
scacciare l’acqua presente.
La rubinetteria va fatta controllare annualmente da
un centro autorizzato Cressi-sub, eliminando ogni traccia
di corrosione, sostituendo le guarnizioni toriche (O-ring) e lubrifi-
cando con apposito grasso gli alberini dei rubinetti. Un’usura
accentuata della pastiglia di chiusura della valvola ne consiglia la
sostituzione. Evitare di serrare eccessivamente i volantini dei
rubinetti per non danneggiare le pastiglie di tenuta e gli alberini.
In caso di sostituzione di una rubinetteria, controllare
scrupolosamente che le filettature d’accoppiamento
M 25 x 2 gambo/bombola coincidano perfettamente.
Non forzare mai la rubinetteria durante l’avvitamento.
Si declina ogni responsabilità per qualsiasi inter-
vento eseguito da personale non autorizzato dalla
Cressi-sub.
Per le bombole è consigliata un’ispezione annuale
all’interno dei recipienti, che deve essere effettuata
esclusivamente da un centro autorizzato Cressi-sub.
Tracce di corrosione dovute all’ingresso accidentale di acqua
salata all’interno delle bombole vanno eliminate con un adegua-
to trattamento di barilatura procedendo eventualmente a un
ricollaudo della bombola, anche nel caso non fosse ancora sca-
duto il periodo di collaudo.
Rubinetteria 27-09-2005 15:09 Pagina 4