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molte persone anziane muoiono come risultato di com-
plicazioni dovute da ossa rotte. Un’adeguato consumo
di calcio ed un’allenamento che include il sollevamento
pesi sembra ridurre i rischi di osteoporosi.
Diversi studi hanno riportato che camminare regolar-
mente ad una velocità moderata o vigorosa, apparen-
temente aumenta la densità delle ossa.
Specificamente, Fradin
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ed i suoi colleghi hanno tro-
vato che soggetti di 70 anni che hanno camminato al-
meno 30 minuti al giorno, avevano un contenuto più
alto di minerale osseo di chi ha camminato meno di 30
minuti al giorno. Jones ed i suoi colleghi
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hanno ripor-
tato che donne con uno stile di vita sedentario (dai 30
ai 61 anni) che hanno incominciato un programma di
cammino regolare ed hanno continuato per un anno, la
loro intensità delle ossa è aumentata notevolmente.
Considerando che camminare può essere eseguito co-
modamente da persone di qualsiasi età, si può dire
che questo esercizio fisico è pratico ed efficace nel ri-
durre il rischio di sviluppare osteoporosi.
CAMMINARE E RIDURRE LO STRESS
Ci sono molti fattori di stress nella nostra società mo-
derna, inclusi fatti economici, pressione sul lavoro ed il
bisogno di bilanciare obiettivi di carriera con le respon-
sabilità di famiglia. Le persone che non sono in grado
di maneggiare questo tipo di pressione sono spesso
molto tesi ed ansiosi, rischiando persino ammalarsi fi-
sicamente o psicologicamente.
Ricercatori hanno trovato che allenarsi è uno dei me-
todi usati per ridurre lo stress. Ad esempio, soggetti
che hanno incominciato un programma di allenamento
aerobico regolare ed hanno leggermente alterato la
loro dieta, hanno subito un significante aumento di
auto concetto, di benessere e diminuito il livello di de-
pressione.
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Cramer ed i suoi colleghi
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in particolare hanno esami-
nato gli effetti del camminare su donne obese o seden-
tarie concludendo che camminare ha migliorato il loro
benessere psicologico generale. Sembra quindi che
camminare è un’efficace strumento per il migliora-
mento del benessere psicologico.
CAMMINARE E L’IMPATTO FISICO
Camminare è spesso associato con un impatto fisico
molto basso. Camminare è considerato un’esercizio a
“basso impatto” perché uno dei piedi rimane sempre in
contatto con il terreno. Camminare ad una velocità di 3
miglie all’ora produce forze d’impatto verticale che
sono circa 1.25 volte il peso corporeo, mentre correre
a 11 km all’ora aumenta la forza d’impatto verticale più
di 2.5 volte il peso corporeo.
Durante uno studio di 24 settimane, nemmeno uno dei
59 partecipanti che hanno camminato cinque volte alla
settimana ad una velocità tra 4,8 e 8 km all’ora, ha so-
stenuto delle lesioni correlate con il camminare che ha
necessitato la consultazione di un medico. Carroll ed i
suoi colleghi
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hanno riportato che 14% delle persone
anziane che hanno partecipato a questi studi hanno
sofferto lesioni ortopediche in relazione con il training,
principalmente ai polpacci ed ai piedi. La maggior
parte delle lesioni sono occorse nel gruppo assegnato
alla “camminata veloce.”
È importante notare che tutte le forme di esercizio
hanno un grado di rischi associati con l’attività.
Generalmente, meno stress meccanico viene applicato
sul sistema muscolare-osseo, meno sono i rischi di
farsi male. Dovuto al poco impatto del camminare, il ri-
schio di lesioni è considerato basso quando messo in
confronto con altre attività più strenue.
REFERENZE
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7. Jones, P., Hardman, A., et. al. “Influence of brisk walking on the
broadband ultrasonic attenuation of the calcaneus in previously
sedentary women aged 30–61 years.” Calcified Tissue
International, 1991, 49(2):112–5.
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Impact on Health Behaviors, Satisfaction, and General Well-
Being,” American Journal of Public Health, 1984, 74:147–49.
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training on psychological well-being and mood state in women.”
Journal of Psychosomatic Research, 1991, 35(4–5):437–49.
10. Carroll, J., Pollack, M., et. al. “Incidence of injury during mode-
rate and high intensity walking in the elderly.” Journal of
Gerontology, 1992, 47(3):M61–6.