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7 SEPARATORE IDRAULICO
Quando nello stesso impianto si hanno sia un circuito primario di pro-
duzione, dotato della propria pompa che un circuito secondario di
utenza con una o più pompe di distribuzione, ci possono essere delle
condizioni di funzionamento dell’impianto per cui le pompe interagi-
scono, creando variazioni anomale delle portate e delle prevalenze ai
circuiti. Il separatore idraulico crea una zona a ridotta perdita di cari-
co, che permette di rendere idraulicamente indipendenti i circuiti pri-
mario e secondario ad esso collegati.
I vantaggi della presenza di un separatore idraulico si possono così
riassumere:
– il flusso in un circuito non crea flusso nell’altro se la perdita di cari-
co nel tratto comune è trascurabile.
– la portata che passa attraverso i rispettivi circuiti dipende esclusi-
vamente dalle caratteristiche di portata delle pompe, evitando la
reciproca influenza dovuta al loro accoppiamento in serie.
– il circuito di produzione è a portata costante e il circuito di distri-
buzione è a portata variabile, condizioni caratteristiche dei moder-
ni impianti di climatizzazione.
Senza entrare nel merito di problematiche di variazioni di temperatu-
ra indotte dai separatori negli impianti di riscaldamento al variare
delle portate fra primario e secondario, si propone qui un criterio di
dimensionamento del separatore idraulico in base alla potenza ter-
mica del circuito primario, data dalla somma delle potenze termiche
delle singole caldaie.
Il separatore idraulico proposto ha una valvola di sfiato per l’elimina-
zione dell’aria e una valvola di svuotamento per la eliminazione delle
impurità sedimentate, nell’ipotesi di una differenza di temperatura tra
mandata e ritorno del circuito di caldaia di 15°C.
Nella tabella che segue sono indicate le dimensioni del diametro del
separatore idraulico e dei tubi di ingresso e uscita a seconda della
potenza termica della cascata.
N.B: Le indicazioni per la scelta del separatore idraulico qui fornite
sono solo indicative e l’ottimizzazione del dimensionamento dipende
dalle particolari caratteristiche del singolo impianto.
8 VISUALIZZAZIONE ERRORI
Il regolatore segnala guasti che possono essersi verificati nel regola-
tore stesso oppure nel sistema. Nel funzionamento normale, se si
verifica un errore il display visualizza “Er”.
Indicazione errori
1 Premere i pulsanti di selezione delle righe per selezionare la riga 50.
2 Premere i pulsanti più meno per selezionare la lista guasti.
Premendo è possibile commutare tra i segnali di errore.
Errori che possono verificarsi nel regolatore:
Per ogni apparecchio difettoso del sistema connesso in rete, il
regolatore RVA 43.222 può ricevere e memorizzare il codice di
errore e l’indirizzo.
Esempio
– Il primo numero dà il codice di errore (26)
–
Il secondo numero dà l’indirizzo di segmento dell’apparecchio difetto-
so (.01) - per i segmenti 10 - 14 sono usate le lettere A, b, C, d, E.
– Il terzo numero indica l’indirizzo di apparecchio dell’apparecchio
difettoso (.01).
Potenza termica (kW) ø D (DN) ø d (DN)
< 25 50 25
< 40 65 40
< 60 80 50
<100 100 65
<150 125 80
50
Visualizzazione Unità
0…255 –
Display Descrizione del guasto
Vuoto Nessun guasto
10 Termosonda esterna
20 Termosonda di caldaia
26 Termosonda di mandata cascata
46 Termosonda di ritorno cascata
50 Termosonda A.C.S.
58 Termostato A.C.S.
61 Anomalia unità ambiente
62 Scorretta unità ambiente
70 Termosonda accumulo supplementare
81 Corto circuito LPB
82 Collisione di indirizzi LPB
(diversi apparecchi e stesso indirizzo)
86 Corto circuito PPS
100 Due orologi master presenti
140 Indirizzo di apparecchio inammissibile
145
Apparecchio inammissibile collegato al PPS
146 Schema di impianto inammissibile
Visualizzazione Descrizione dell’errore
26.01.01 Errore con l’indirizzo dell’apparecchio difettoso